Ai Caregiver di persone con Alzheimer o demenza chi pensa?

Un percorso di gruppo per attraversare e gestire i vissuti e sviluppare risorse e abilità per affrontare una sfida di cura complessa

4 incontri a partire dal 1 aprile 2023

Le malattie neurodegenerative (Demenza ed Alzhaimer) sono spesso delle condizioni difficili, dure e faticose. La cura di un malato è molto complessa, perché intervengono problematiche di tipo psicologico pratico ed organizzativo che vanno ad investire l’intero sistema familiare. Per questo motivo possiamo dire che l’Alzhaimer e la Demenza non colpiscono solo la persona ammalata, ma tutto il suo contesto di appartenenza. Per il caregiver, la diagnosi della patologia e l’assistenza al familiare bisognoso possono essere degli eventi traumatici che se non correttamente affrontati possono compromettere il benessere della persona e le sue funzioni di supporto e aiuto al familiare bisognoso. E’ comune la presenza di reazioni fisiche come tachicardia, senso di nausea, stanchezza, difficoltà di sonno, ma anche l’arrivo di pensieri disturbanti, persistente senso di vulnerabilità. Per aiutare le persona ad elaborare nel miglior modo possibile l’evento traumatico della diagnosi o di alcuni difficili  momenti nella cura del familiare con demenza ed Alzhaimer, abbiamo pensato di proporvi un percorso di gruppo omogeneo (persone che assistono un familiare o una persona cara colpita da una malattia neurodegenerativa) che ha lo scopo, in un contesto protetto e sicuro, di acquisire nuovi strumenti ed abilità per gestire al meglio i sentimenti e le emozioni disturbanti che possono interferire nel vostro equilibrio e nella cura del familiare. Facilitare inoltre, attraverso la preziosa risorsa di gruppo e la mediazione delle conduttrici, il fluire di opinioni, punti di vista e soggettive risorse, per trovare nuovi modi di gestire gli stimoli eccessivi e prolungati nel tempo. 

Gli obiettivi che vogliamo raggiungere insieme a voi sono: 

  • Far emergere ed affrontare il materiale complesso riconducibile alla malattia del familiare.
  • Facilitare l’espressione dei comportamenti che provocano vergogna o disagio.
  • Condensare i diversi aspetti dell’esperienza stressante in immagini che li rappresentino e li rendano più gestibili.
  • Migliorare la sensazione di essere in grado di padroneggiare gli elementi disturbanti dell’esperienza traumatica.
  • Normalizzare le reazioni: in un contesto di gruppo è possibile riuscire a considerare le proprie reazioni come normali e condivisibili  da altre persone che vivono la medesima esperienza.
  • Riscoprire quelle parti di sé creative, divergenti, non giudicanti, empatiche, oniriche, utilissime ad allargare la prospettiva e a modificare lo sguardo.

Gli strumenti che facilitano il raggiungimento degli obiettivi sono:

E.M.D.R di gruppo:  E.M.D.R (acronimo di Eye Movement Desensitization and Reproccessing)  è un’efficace intervento terapeutico scoperto dalla ricercatrice americana Francine Shapiro. Questo approccio si basa sul fatto che l’esperienza traumatica, grande o piccola che sia, non elaborata, interferisce in modo invalidante sul benessere psicofisico della persona.  La tecnica E.M.D.R si focalizza sui ricordi dell’evento stressante, e mediante l’utilizzo di stimolazioni alternate dell’emisfero destro e sinistro si pone l’obiettivo di andare a desensibilizzare i ricordi  rendendoli per questo meno dolorosi ed invalidanti. Il lavoro E.M.D.R di gruppo ha inoltre il merito di aumentare la resilienza ed il senso di appartenenza promuovendo l’integrazione attraverso momenti di condivisione. L’elaborazione di gruppo permette la normalizzazione delle emozioni, la riduzione della vergogna post-traumatica e del senso di inadeguatezza personale.

Terapia dell’accettazione e dell’impegno (ACT): Offre una prospettiva che aiuta le persone ad integrare le proprie esperienze emotive specialmente quelle  più difficili. E’ comune che il caregiver cerchi delle strategie efficaci per “mettere a tacere” i sentimenti negativi che possono facilmente emerge per la complessità del ruolo nel prendersi cura per molti anni di un familiare con un disturbo neurodegenerativo. La prospettiva del modello ACT è di aiutare il caregiver ad acquisire un nuovo approccio attraverso il quale si possano accogliere le emozioni più disturbanti  per ritrovare energie e contatto con il proprio mondo interno.

Mindfulness: E’ un metodo utile ad affrontare lo stress e l’ansia, una strategia di manutenzione del funzionamento mentale in tutte le fasi del ciclo di vita. Pone l’accento sulle  competenze naturali e innate, quelle parti di sè in grado di far fronte alle sfide inaspettate della vita. Mindfull significa “Piena Consapevolezza” cioè capacità di prendere contatto con il proprio sé, con sensazioni, emozioni, pensieri dell’esperienza presente, di stare con ciò che c’è, con attenzione e accettazione attiva, anche delle  propria “zona d’ombra”. I programmi di Mindfullness, molti dei quali validati scientificamente, si rifanno alla filosofia/psicologia orientale e ad antiche pratiche di meditazione buddista, integrate con conoscenze scientifiche occidentali, a partire dal 1979, da Jhon Kabat Zinn, professore emerito di Medicina presso l’Università di Boston e ideatore del programma MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction).

Durante gli incontri si proporranno brevi momenti teorici di approfondimento ed attività esperienziali. Verrà privilegiata la metodologia attiva.

Il percorso di gruppo, che verrà attivato con un numero minimo di 6 partecipanti,  si svolgerà in 4 incontri della durata di 2 ore e mezza ciascuno, presso il Centro Divenire, via Reich 76 Torre Boldone, nelle seguenti date:

  • Sabato 1 aprile dalle 10.00 alle 12.30.
  • Mercoledì 5 aprile dalle 18.00 alle 20.30
  • Sabato 15 aprile dalle 10.00 alle 12.30
  • Mercoledì 19 aprile dalle 18.00 alle 20.30.

Quanto costa?

La quota per l’intero ciclo è di €200+2%. Per chi si iscrive entro il 20 febbraio la quota è di €180.

Per gli indecisi è possibile iscriversi al primo incontro pagando una quota di €50+2%. Nel caso si voglia proseguire nel percorso la quota da versare successivamente sarà di €180 per rispetto a chi ha aderito a tutto il percorso pagando anticipatamente l’intera quota.

Gli incontri persi non verranno recuperati né rimborsati.

Conducono

Michela Zancaner

Psicologa Psicoterapeuta, Analista Transazionale, Specialista in Emdr. Responsabile Ambulatorio dipendenze affettive – Centro Divenire

Patrizia Pini

Psicoterapeuta, Analista Psicodinamica, Specialista in Emdr

Regole per l’annullamento dell’iscrizione e rimborsi

Qualora tu dovessi cambiare idea o fossi impossibilitato a partecipare:
– Potrai ricevere un rimborso completo della quota se disdici entro 3 settimane dall’inizio del percorso.
– Per disdette comunicate entro 7 giorni dall’inizio del percorso ti verrà rimborsata completamente la quota versata sotto forma di buono da spendere in qualche altra iniziativa del centro e per richiedere uno o più colloqui individuali o di coppia.
– Per disdette comunicate da 6 a 3 giorni prima dell’inizio del percorso ti verrà rimborsata metà della quota versata sotto forma di buono da spendere in qualche altra iniziativa del centro o per richiedere uno o più colloqui individuali o di coppia.
– Per disdette comunicate nei 2 giorni antecedenti l’inizio del percorso o a percorso iniziato non verrà fatto alcun rimborso.
Si ricorda, inoltre, che gli incontri saltati non verranno recuperati né rimborsati.

Iscriviti

Per iscriversi al percorso è necessario compilare il formulario online.