Giuseppe Morosini
Chi sono
Mi piace definirmi curioso, delle persone, delle storie, dei fatti quotidiani, delle cose più diverse.
Mi piace trovare legami fra le cose e viaggiare con l’immaginazione per creare storie e immagini.
Mi piace ascoltare, ho ricordi bellissimi di quando i parenti di mia nonna venivano a trovarla, passavo ore ad ascoltare i loro racconti di emigrazione, guerre, vita semplice e concreta di agricoltori e montanari, un mondo lontano, ero rapito dalle storie, dalle voci, dai gesti e dalle emozioni.
Questo mio modo di essere e di stare nelle situazioni e con le persone ha caratterizzato da sempre tutte le mie esperienze, quelle che ho scelto e quelle che la vita mi ha portato.
Mi riconosco nella lentezza…anche nella pigrizia…
Credo nella gentilezza, nel potere dell’ascolto e della condivisione.
Credo nella continua evoluzione che avviene guardando e ascoltando ciò che succede attorno a me.
Mi piace trovare il modo per incontrare e capire le persone, penso che tutti possono aprirsi e raccontarsi se non sentono il bisogno di difendersi.
Sono un padre affascinato dal continuo racconto che è la vita di mia figlia, non riesco a legarmi ad un ricordo o immagine di un periodo particolare perché il continuo succedersi delle cose mi lascia meravigliato e sorpreso, soprattutto quando l’inaspettato ha bisogno di comprensione.
Formazione
Dopo la formazione tecnica ho sentito il bisogno di mettermi in relazione con gli altri in modo più profondo, nel 1992 sono diventato operatore e poi formatore degli operatori di un servizio di ascolto telefonico dell’emergenza che opera mettendo in pratica le teorie rogersiane dell’ascolto attivo e comprensivo.
Nel 2002 mi sono formato per diventare counselor con il percorso triennale della scuola di “counseling con l’Analisi Transazionale” del Centro Berne di Milano, con l’obbiettivo di approfondire la conoscenza delle dinamiche della comunicazione e la possibilità di stabilire relazioni che possono aiutare a ri-trovare il proprio benessere.
Ho approfondito la facilitazione dei gruppi presso il centro AMA di Trento nel 2008.
Nel 2011 ho affrontato il tema del conflitto con il percorso annuale “So-Stare nel conflitto” del centro CPP di Daniele Novara.
Le esigenze professionali e il mio intento di tenere la persona al centro della mia esperienza professionale mi hanno spinto a frequentare corsi di formazione per la gestione delle risorse umane e dei processi che le mettono in relazione nelle organizzazioni.
Negli ultimi anni ho sentito il bisogno di approfondire il tema dell’ascolto del corpo per avere più strumenti ed efficacia nella mia attività di counselor e ho seguito la formazione per operatore delle tecniche Cranio Sacrali presso la scuola LaFONTE di Bergamo. Le tecniche Cranio Sacrali permettono, attraverso l’ascolto del corpo, la possibilità di riattivare energie e risorse per sciogliere tensioni, blocchi e traumi, cercando equilibrio e benessere nel rispetto delle personali modalità e tempi.
La mia formazione continua per integrare il counseling con la pratica Cranio Sacrale.
Esperienze lavorative
Per 20 anni ho lavorato come progettista di automazione industriale, sovrapponendo a questo lavoro la mia attività di volontario e di formatore di volontari per l’ODV di cui facevo parte, per altre del territorio e per il CSV di Bergamo.
Ho lavorato per l’ODV Arcobaleno portando nelle scuole dell’obbligo, percorsi di integrazione dei gruppi classe proponendo attività laboratoriali con la visione di film e il gioco.
Dal 2004 lavoro per ProgettAzione cooperativa sociale ONLUS che opera a favore di persone con GCA e i loro familiari, offrendo servizi CDD, RSD, appartamenti per l’autonomia e Housing sociale.
Dal 2014 al 2022 sono stato responsabile delle risorse umane del Gruppo IN (cooperative sociali), ruolo che ricopro, oltre alla carica di presidente, per ProgettAzione.
Svolgo attività di formazione per cooperative sociali e aziende profit. Le proposte formative si sono ampliate seguendo la mia formazione: ascolto, gestione dei gruppi, relazioni efficaci, relazioni d’aiuto, gestione del conflitto.
Sono facilitatore di gruppi AMA per persone con GCA e i loro familiari/caregiver.
Svolgo attività di counseling e cranio sacrale. La mia attività si orienta alle difficoltà relazionali personali e nel mondo professionale, alle situazioni conflittuali, al sostegno di caregiver…alle situazioni in cui le persone si sentono bloccate perché non riescono a cambiare posizione o punto di vista su sé stessi, gli altri e gli eventi che stanno vivendo…movimento indispensabile per attingere alle proprie risorse.
Trattamento Craniosacrale
Nel mio lavoro di counselor ho sempre percepito che fra me e le persone che incontravo si stabiliva una connessione che andava oltre le parole o l’empatia. Questa percezione era fisica, la immaginavo come una “bolla” che si generava quando nasceva un “vero” incontro e ci permetteva di ascoltare e comprendere meglio. Ho iniziato ad avere il desiderio di indagare questa sensazione per trasformarla in una maggiore possibilità di incontro e aiuto.
Dopo alcune esperienze, continuando a cercare ho trovato sul sito de LAFONTE questa descrizione
La tecnica craniosacrale è una modalità sottile … per il recupero del benessere psicofisico. Non è un massaggio. È un’arte di relazione e di contatto, dove la voglia di “fare” viene sostituita da una “presenza sostenente” …
… Alla base della pratica c’è l’altissima capacità percettiva del corpo, che supera di gran lunga la comunicazione verbale e che permette di entrare in contatto con i ritmi vitali più nascosti e silenziosi, quelli che originano nel cranio e che si trasmettono in tutto il corpo grazie alle caratteristiche dei fluidi, dei tessuti ossei e fasciali …
… Funzione dell’operatore craniosacrale è mettersi in ascolto, comprendere e accompagnare il ricevente nel percorso che lo aiuterà ad incontrare il proprio mondo nascosto sotto la pelle …
Ora sono operatore di Tecniche Craniosacrali, pratica che si coniuga perfettamente con il mio approccio analitico transazionale al counselling. Ho trovato risposte che spiegano le percezioni che vivo nei colloqui, strumenti che mi permettono di ascoltare in modo più profondo le persone, accompagnandole alla ri-scperta delle loro risorse ed energie psicofisiche.
Perché il Centro Divenire?
Conosco il Divenire dalle sue origini, ho svolto attività di formazione e di counselling nei suoi primi anni… guardando ora quell’esperienza mi dico che eravamo appena nati, entrambi avevamo l’esigenza di crescere facendo la nostra strada.
Ho visto l’evoluzione del Divenire ammirando le proposte e l’energia costante della sua fondatrice e dei suoi collaboratori. Ora mi preparo a vivere la terza fase della mia vita professionale e il Divenire mi offre la possibilità di muovermi dentro gli interessi e gli impegni che sento più vicini a me.
È un luogo maturo, e al tempo stesso sempre in definizione (in divenire) e stimolante, perché così sono le persone che ne fanno parte.