Psicoterapia ad indirizzo Analitico Transazionale

Psicoterapia ad indirizzo Analitico Transazionale

La terapia individuale con approccio Analitico Transazionale (A.T.) si basa su alcuni concetti filosofici fondamentali:

  • ogni individuo è ok (va bene cosi com’è): le persone sono uguali tra loro ed ognuna ha valore in quanto persona;
  • ogni persona ha la capacità di pensare e di autodeterminarsi: ognuno può decidere che cosa fare della propria vita ed ha la capacità di crescere e di imparare qualunque esperienza passata possa aver vissuto, anche negativa;
  • le decisioni prese possono essere modificate: ciascuna persona prende delle decisioni e ne è responsabile, ed è anche responsabile di cambiarle quando non sono più funzionali.

La metodologia di intervento dell’A.T. si fonda sulla contrattualità: la relazione terapeutica è vista come un accordo bilaterale tra terapeuta e cliente, i quali hanno una responsabilità congiunta nel lavorare per raggiungere gli obiettivi di terapia, che devono essere definiti in modo chiaro e specifico, prevedendo anche dei sotto-obiettivi da monitorare in intinere rispetto il buon andamento del percorso.

“Il paziente viene quindi responsabilizzato dall’inizio a porsi come controparte attiva di un professionista il cui compito non è quello di risolvere i problemi del paziente, bensi quello di aiutare a comprendere come finora si è bloccato dal risolverli da solo.” (Novellino, 1998).

Gli strumenti dell’approccio analitico transazionale

Per accompagnare il paziente nel suo percorso, l’A.T. si avvale di numerosi strumenti teorici, che vengono sempre condivisi e spiegati, in modo da entrare a far parte del bagaglio di conoscenze dell’assistito e creare un linguaggio comune su cui basare la terapia.

Tra questi strumenti vi sono:

  • La teoria degli Stati dell’Io (Genitore, Adulto e Bambino) che permette, con un linguaggio molto chiaro e diretto, un’analisi della personalità.
  • L’analisi delle transazioni, della vita sociale e degli scambi comunicativi che avvengono nel qui ed ora, spesso disfunzionali e legati a dinamiche passate riproposte nel presente in modo ripetitivo.
  • L’analisi dei giochi psicologici, ovvero modalità reciprocamente distorte di procurarsi attenzioni a cui segue una svalutazione di sè, degli altri e del mondo esterno e con i quali pertanto le persone alimentano e mantengono in vita la loro sofferenza. Possono essere abbandonati solo quando la persona ha trovato modi alternativi e sani di procurarsi riconoscimenti positivi che contengono il messaggio “tu sei ok”.
  • Analisi del Copione di Vita: un piano di vita personale che un individuo decide da piccolo in base alla sua interpretazione degli eventi, esterni ed interni, dei messaggi ricevuti dai genitori e che viene sostenuto da decisioni successive. Spesso le persone hanno un copione limitante e sofferente, un percorso terapeutico può aiutarle a divenire consapevoli del proprio copione e a modificarlo. Nell’ambiente protetto della terapia la persona può ridecidere di comportarsi in modo diverso per vivere una vita piu’ soddisfacente nel presente.

Un caposaldo dell’A.T. è tuttora la sua integrazione con la Gestalt (grazie all’opera dei Goulding, allievi di Perls), ma l’A.T. integra al suo interno anche la tradizione teorica della teoria delle relazioni oggettuali in campo psicoanalitico, oltre a tecniche cognitiviste e comportamentali.

La teoria A.T. ha una base molto solida e compatta che permette di integrare al suo interno tecniche mutuate da altri approcci, anche apparentemente distanti, purchè servano a contirbuire al benessere e al raggiungimento degli obiettivi del paziente.

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