Ambulatorio dipendenze alimentari

Ambulatorio dipendenze alimentari

Rappresenta una prima risposta alle persone che ritengono di soffrire di disturbi del comportamento alimentare come l’anoressia, l’ortoressia, la bulimia, il binge eating e l’obesità. Si tratta di quattro incontri con il medico, lo psicologo ed il dietista, al fine di una valutazione diagnostica multidisciplinare del rapporto problematico con il cibo.

Ogni volta che alimentiamo l’anima è garantita una crescita. (C. Pinkola Estés)

I presupposti alla base del nostro approccio

Il cibo come metafora relazionale

La valenza ed il potere del cibo come medium comunicativo emerge chiaramente nel linguaggio comune dove si utilizzano frasi riferite al cibo ed al cibarsi soprattutto come metafora di relazione col mondo. (Fantini, 2002) Non a caso diciamo “non riesco a digerirlo”, di qualcosa che non riusciamo ad accettare, oppure” gli vado di traverso”, se non ci sentiamo accolti e così via.

Se il cibo è il mondo ed il “mangiare” il modo con cui ci rapportiamo al mondo, in che misura il mondo esiste per l’individuo? (Perls,1945) La risposta a questa domanda non è forse rintracciabile nei molteplici significati che il cibo ricopre nell’esperienza di un individuo?

Il cibo ed il mangiare, quindi, si pongono come naturali strumenti portatori di almeno tre piani di significato coesistenti:

  • l’apparato gastroenterico e la fame psichica
  • l’apparato psichico e la fame psicologica individuale
  • il piano esistenziale e la fame di valore sociale
  • va da sé, quindi, che occuparsi dei Disturbi del Comportamento Alimentare significhi dipanare il disagio di una persona almeno su questi tre livelli.

La relazione

Nella prospettiva umanistica che contraddistingue il centro, ogni membro dell’equipe multidisciplinare, dal terapeuta, all’educatore, al medico, al nutrizionista, è formato alla relazione e la pone al centro dei suoi interventi.

Siamo profondamente convinti, e la letteratura scientifica ci sostiene in tal senso, che il successo di una cura dipenda non tanto dall’approccio teorico di per sé, ma dalla relazione e dall’alleanza terapeutica tra il paziente e l’equipe curante. Ogni sforzo, quindi, è sin dall’inizio in questa direzione affinchè la persona si senta accolta e sostenuta nel complesso e faticoso lavoro di guarigione.

Su misura

L’Anoressia e la Bulimia non sono considerate al singolare bensì nella forma plurale di “Anoressie” e “Bulimie”, perché riteniamo che ogni quadro clinico nasconda in sé una specificità che non va generalizzata solo perché la sintomatologia è in apparenza la stessa. Ogni digiuno, ogni ritualità, ogni modalità di degustare o masticare il cibo nascondono infinite differenze e informazioni.

Questo significa che l’approccio adottato, pur nel rispetto della necessaria multidisciplinarietà (l’equipe prevede uno stretto lavoro tra lo psicoterapeuta, la nutrizionista, l’educatore professionale ed il medico internista), pone al centro l’individuo e non la patologia in Sé.

Pensiamo infatti alla manifestazione sintomatologica come ad una forma espressiva, come ad un tratto di una matita o di un pennello che sebbene ci ricordino certi “canoni estetici” restano una forma espressiva unica e irripetibile di quel individuo altrettanto unico e irripetibile.

Non esiste quindi un protocollo che viene somministrato nello stesso identico modo a questo o a quella persona solo in base all’etichetta diagnostica:

Il Centro, si prefigge lo scopo ambizioso di costruire un percorso terapeutico su misura in base alle caratteristiche biografiche e personologiche dell’individuo.

L’attenzione alla dimensione corporeo-esperienziale

Il corpo, il vissuto relativo al proprio corpo è la base dal quale prende avvio tutto il trattamento. Affermare questo significa dire che il mondo si disvela al paziente e al terapeuta in quanto correlato dei propri corpi in relazione. In altre parole, è l’esperienza della coesione di sé che permette di esperire l’unità delle cose, ovvero un mondo, un tutto significativo, una gestalt, un’identità. La direzione di tutti gli interventi, quindi, hanno come obiettivo ultimo, costantemente ripetuto e rievocato all’interno di ogni incontro, sia esso individuale o di gruppo, di favorire un Senso di Unità, perché l’Unità che sperimentiamo nelle cose è una funzione di quell’unità del “vivere attraverso” che sperimentiamo in noi stessi. E’ l’esperienza di unità del proprio corpo che ci permette di sperimentare l’interezza del mondo. A tale scopo, quindi, si propongono, oltre agli interventi di psicoterapia (individuale, familiare o di gruppo), percorsi di riabilitazione psico-corporea come i laboratori di Autostima&Immagine Corporea, Mindfuleating, Percorsi di Scrittura&Teatro, Sand-Play, percorsi individuali di Arte&Danzaterapia

Lasciare il passato al passato. L’attenzione alla dimensione traumatica

Il Disturbo del comportamento Alimentare può rappresentare la soluzione sintomatica che la persona sviluppa, a seguito di esperienze traumatiche vissute nell’infanzia e nell’adolescenza, per gestire la sofferenza da esse scaturita. Gli psicoterapeuti dell’equipe utilizzano tecniche di intervento ad hoc, come l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), la Somatic Experiencing, che consentono di intervenire su esperienze che bloccano il paziente dentro la soluzione disfunzionale del sintomo alimentare, per rielaborarle e sviluppare modi psicologicamente più maturi per gestire la sofferenza che tali traumi hanno provacato.

In cosa consiste l’ambulatorio DCA e come si accede?

Chiunque ritenga di soffrire di un disturbo del Comportamento Alimentare, come l’Anoressia, la Bulimia, l’Ortoressia, il Binge Eating, l’Obestità, può richiedere un primo appuntamento compilando il seguente form online.

Durante il primo colloquio di Accoglienza da parte di uno psicologo, si farà un primo quadro della situazione in corso. Qualora si riscontri effettivamente un quadro sintomatologico afferibile ai DCA, si proporrà un pacchetto diagnostico di 3 incontri che prevedono un colloquio con il Medico Internista del Centro, la dott.ssa Viviana Attuati e la Biologa Nutrizionista. Si prevede poi un ultimo colloquio di restituzione diagnostica con un membro dell’equipe che verrà stabilito dall’equipe stessa di volta in volta, con eventuale proposta terapeutica.

Per i costi del colloquio di accoglienza e del pacchetto colloqui diagnostici potete scrivere al nostro indirizzo email: segreteria@centrodivenire.net

Team ambulatorio

Gloria Volpato, responsabile dell’ambulatorio

Psicologa, psicoterapeuta ad orientamento fenomenologico-esistenziale, fondatrice e direttrice scientifica del Centro Divenire – Psicoterapia e Counselling umanistico integrato e Sviluppo Umano di Bergamo dal 2007,  formatrice, supervisore corsi ECM, conduttrice di gruppi di Mindfulness in Relazione e Self-Compassion, ideatrice del metodo Gestaltfulness© e Iomiaccetto©, ideatrice del ciclo di Conferenze “Il Potere del Sentire”, del Festival della Consapevolezza e della Palestra del Sèntire©.
Da più di vent’anni si occupa a livello individuale, in coppia e in gruppo di adulti e giovani adulti.

Alessandra Beria

Psicologa, Psicoterapeuta, Psicopedagogista

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