Gloria Volpato
Chi sono
Sono sempre stata affascinata e interessata alle vite degli altri fin da piccola. Attratta dalle chiacchiere della parrucchiera di mia madre con il gruppo di donne del suo negozio, pensavo che da grande avrei fatto lo stesso. Successivamente, nelle medie, dicevo di voler fare la giornalista, perché mi sembrava l’unica professione in cui fosse legittimo fare domande.
Sono approdata alla Gestalt a partire proprio da questo interesse profondo per la maieutica, ovvero l’arte del far emergere, del fare domande. Mi riconosco in questo approccio perché credo fortemente nel potere trasformativo della relazione che si instaura nel qui e ora tra paziente e terapeuta.
Per questo motivo cerco di incontrare ogni persona senza avere una tecnica precisa. Disvelo le mie emozioni, il mio sentire, i miei pensieri, le mie immagini. Esprimo apertamente i miei dilemmi, i dubbi, le difficoltà. Condivido quello che la persona mi suscita, anche se a volte può suonare scomodo o irriverente. Sono creativa: ragiono ad alta voce davanti al mio paziente, come se portassi il caso ad un supervisore, impersono le voci interiori, le amplifico, le interrogo. Se serve utilizzo la scrittura, propongo l’ascolto di brani musicali, trasformo il setting utilizzando oggetti o elementi di arredo come le sedie o i cuscini. Tutto questo con un unico scopo: agevolare il contatto profondo del paziente con il proprio sentire.
Cerco di creare per ognuno una terapia su misura perché il mondo interiore di ogni persona è unico e richiede la costruzione di uno specifico linguaggio terapeutico. A tal scopo chiedo spesso feedback sull’andamento della seduta e del trattamento e costruisco percorsi articolati inserendo esperienze di gruppo o integrando brevi percorsi di approfondimento con altri colleghi che possono offrire competenze più specifiche di me.
Mi piace favorire l’esperienza, perché ritengo che molta sofferenza derivi dalla mancanza di contesti che favoriscano e sostengano l’esplorazione e l’espressione delle diverse e sconosciute parti del nostro essere. In questo senso l’approccio Gestaltico mi è ancor più congeniale laddove fornisce un apparato teorico a supporto della costruzione di specifici percorsi esperienziali che hanno lo scopo di aiutare la persona ad integrare tutte le parti di sé.
Mi concentro sul “Noi” durante i colloqui perché ritengo che la terapia sia una sorta di microcosmo in cui i problemi interpersonali del paziente si manifestano nel qui-e-ora del nostro rapporto terapeutico o nella relazione tra i membri del gruppo.
Il modo di stare in relazione con me e con gli altri, insieme alle informazioni che provengono da come mi sento io nella relazione con quella persona, rappresentano il fenomeno a cui presto maggiore attenzione e da cui derivano la maggior parte dei miei atti terapeutici. Per questo motivo non ho bisogno di un’anamnesi eccessivamente approfondita della persona: la storia di ognuno è presente nel modo in cui prende forma il nostro incontro nell’adesso.
Considero la cura psicoterapeutica una delle più alte forme d’arte.
Chi sono i miei pazienti
Lavoro prevalentemente con adulti e giovani adulti (19-25 anni) in contesti di terapia individuale, di coppia o di gruppo. In alcuni casi seguo adolescenti. Da alcuni anni porto avanti una ricerca sul mondo interiore degli uomini attraverso la costituzione di un gruppo di incontro mensile denominato “Il Cerchio degli Uomini”. Due anni fa ho allargato la mia ricerca sulle relazioni di genere, dando vita ad un cerchio di Donne denominato “Donne Allo Specchio”.
Perché ho fondato il Centro Divenire
Considero il Centro Divenire come un altro figlio. Penso al Centro come ad una creatura che al pari di un essere umano si evolve e cresce in maniera misteriosa. Sento che la mia funzione sia di sostenere e agevolarne la crescita affinché un giorno non abbia più bisogno di me per sopravvivere.
Proprio come un figlio, il centro è stato il frutto di un desiderio: se, come recita il proverbio africano, per crescere un figlio occorre una tribù, ho sentito la necessità di offrire ai miei pazienti un contesto più ampio che offrisse diverse spinte evolutive come avviene in tutti gli ambienti sociali sani che prevedono cerchi di relazioni che via via si ampliano.
Creare il Centro Divenire ha rappresentato la volontà di offrire anche a me stessa un’opportunità di crescita e di sfida. A questo scopo, sono andata e vado alla ricerca di collaboratori pieni di passione e talento perché credo fortemente che l’espressione della propria arte, sia a livello professionale che umano, abbia un’importante ricaduta in termini di evoluzione e nutrimento su ognuno.
Mi piace svolgere un ruolo di mentore all’interno del Centro per sostenere il naturale dispiegarsi dei talenti e delle competenze delle persone che hanno deciso di partecipare a questo progetto che coinvolge moltissimi piani delle propria persona.
Sono convinta che la presenza di collaboratori ispirati e in divenire possa costituire un contributo fondamentale alla creazione di un clima e di un ambiente intrinsecamente evolutivo e supportante entro il quale immergere e contaminare i pazienti stessi.
A tal scopo mi prendo cura singolarmente e in gruppo di ogni collaboratore, elaborando ogni volta strade per incontrarlo e nutrirlo sia su un piano umano che professionale.
Favorisco connessioni, alimento fiducia, responsabilità e autosostegno anche attraverso una chiarezza contrattuale e una trasparenza economica. Ritengo sia fondamentale che un sistema di lavoro soddisfacente debba puntare a rendere economicamente felici tutte le persone che contribuiscono al suo funzionamento.
Il Centro Divenire rappresenta una grande laboratorio in cui esplorare, contaminati gli uni dagli altri attraverso lo scambio in equipe, vie innovative di cura e sviluppo delle potenzialità della persona. In questo senso si esprime la mia ambizione di rappresentare un polo di ricerca metodologica e scientifica innovativa sperimentando e implementando nuovi approcci che pongano al centro la persona e i suoi bisogni.
Credo nel potere e nella forza del gruppo come antidoto principale alla solitudine e come fonte principale di cura. Per questo motivo costruisco continuamente reti tra professionalità della cura di approcci diversi: dal medico al fisioterapista, dall’educatore all’insegnante, all’avvocato e al commercialista, al giudice. Credo fortemente che aiutare le persone comporti una capacità di intervento articolata e multifattoriale, in cui nessuno può tutto, ma tutti possono qualcosa.
Per questo motivo ritengo importante condividere il nostro pensiero e la nostra cultura psicologica anche a livello territoriale proponendo il centro come polo dialogante e proattivo nell’attività di divulgazione della cultura psicologica e nella prevenzione del disagio psichico. A tale scopo ho curato per sette anni un ciclo di conferenze gratuite denominato “Il Potere del Sentire” – presso e con il patrocinio del Comune di Ranica (Bg) e ho ideato, nel 2020, il Festival della Consapevolezza: serie di conferenze e workshop gratuiti presso e con il patricinio del Comune di Mozzo (Bg) dedicato al tema del Volersi Bene. Durante l’emergenza Covid-19 ho attivato un servizio gratuito di pronto intervento psicologico e ho offerto un sostegno allargato attraverso video e conferenze in diretta facebook con relatori e psichiatri di fama internazionale (si veda il nostro canale youtube).
Istruzione e formazione
Mi sono laureata in Psicologia clinica e delle Comunità all’Università degli studi di Padova.
Mi sono perfezionata nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare con il Prof. Santonastaso presso la facoltà di Medicina dell’università degli studi di Padova.
Mi sono formata in psicoterapia della Gestalt presso il Centro Studi di Terapia della Gestalt di Milano, diretto dal Prof. Zerbetto e dalla Dott.ssa De Marinis
Nella terapia di coppia integro diversi approcci: quello della scuola sistemica Mara Selvini (approccio del Dott. Ghezzi), quello Gestaltico della Dott.ssa Stroke, dei coniugi Resnik e del Dott. Lee.
Sono abilitata alla pratica dell’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) e sono membro della relativa associazione Italiana.
Mi sono formata al Gestalt Body Work con il Dott. Sergio Mazzei, dell’Istituto di Gestalt di Cagliari.
Mi sono formata alla Mindfulness in relazione con le dott.sse Simona Moltoni e Stefania D’amore del Centro Mindfulness di Milano.
Ho completato il training in Self-Compassion con il Prof. Shantam David Zohar, direttore del programma triennale di Terapia basata sulla Mindfulness presso l’Università Bar Ilan di Tel Aviv e sto proseguendo con il maestro israeliano con il Sentiero della Trasformazione Radicale che integra la Self-Compassion con il Movimento Autentico. Seguo periodicamente ritiri di Kum Nye con Maura Sills, fondatrice dell’approccio Core-Therapy
Sono abilitata alla professione di Psicologa e di Psicoterapeuta. Sono iscritta all’albo degli psicologi della Lombardia col numero 6092.
Il “lavoro” terapeutico su di me
La cura di me stessa si è svolta sia su un piano artistico-creativo, attraverso la danza classica prima e la danza contemporanea poi, la danza-movimento-terapia e il movimento autentico, sia su un piano psicoterapeutico in senso stretto attraverso una prima analisi ad orientamento analitico-transazionale, una seconda ad indirizzo psicodinamico integrata con supervisioni cliniche con Didatta della Spi, e completata con una terapia personale nell’orientamento gestaltico in cui mi sono specializzata. Partecipo annualmente a gruppi di supervisione. Faccio intervisione costante con i miei colleghi del Centro Divenire. Pratico quotidianamente la meditazione vipassana e almeno una volta alla settimana mi prendo cura di me praticando la meditazione camminata nei boschi.
I miei Maestri e le mie fonti di ispirazione in ordine sparso (o quasi)
Il Dott. Marco Sambin, Maria Fux, Martine Bucci, Maria Angela Beltramelli, Eugenio De Mello, Luisa Casiraghi, Nadia Pellegrini, Vincenzo Bellia, Dott. Paolo Baiocchi, Dott. Paolo Quattrini, Dott. Sergio Mazzei, Dott. Riccardo Zerbetto, Dott.ssa Donatella De Marinis, Dott. Michele Mozzicato, Dott. Duccio Demetrio, Dott.ssa Marina Valcarenghi, Dott. Miller, Dott.ssa Margherita Spagnuolo Lobb, Dott. Roger Salomon, Dott.ssa Isabel Fernandez, Dott. Dante Ghezzi, Dott. Robert Lee, Dott. Robert e dott.ssa Rita Resnick, Dott.ssa Francesca Cantaro, Dott.ssa Anna Barracco, Dott.ssa Susan Stroke, Prof. Massimo Recalcati, Dott. Sisto Vecchio, Dott. Floriano Bresciani, Dott. Fausto Manara, Dott.ssa Ruth Reinboth, Dott.ssa Patricia Burstein, Dott. Aldo Riboni, Dott. Antonio Ferrara, Dott. Stefano Crispino, Dott.ssa Elisabetta Muraca, Claude Coldy, Donata Zocca, Cinzia Delorenzi, Dott. Gianni Francesetti, Dott. Irvin D. Yalom, Dott.ssa Carla Stroppa, Dott. Malcolm Brown, Dott. Alberto Torre, Dott. Francis Vanoye, Dott. Michael Vincent Miller, Dott. Francis Vanoye, Dott.ssa Mafalda Traveni Massella, Prof. Eugenio Borgna, Prof. Serge Ginger, Prof. Umberto Galimberti, Dott. Bert Hellinger, Dott. Claudio Naranjo, Dott.ssa Paola Leonardi, Dott.ssa Paola De Leonardis, Dott.ssa Cristina Paruta, Morosini Giuseppe, Franca Zucchinali, Dott. Ciaran Saunders, Dott. Pietro Spagnuolo, Anne e Klas Overzee, Anna Rita Verardo, Maura Sills, Shantam David Zohar, i miei figli, Emma e Tommaso, tutti i miei pazienti.