Elisa Perusi

Elisa Perusi

Chi sono

Sono stata da sempre un amante delle persone, del genere umano. Una attenta osservatrice e ascoltatrice.

Più che le materie di studio a scuola, quello che mi interessava erano gli altri, le loro specificità, le loro dinamiche e fatiche. Scopro il mondo della psicologia solo all’università, dove mi sento finalmente di aver trovato, oltre che una strada lavorativa, anche un principio di vocazione personale, come se la cura non potesse riguardare solamente il portare la pagnotta a casa, ma coinvolgesse la totalità della mia persona e del mio senso personale.
Sento però di trovare vera accoglienza e ampio respiro quando incontro il pensiero di C.G Jung. Lo leggo, cerco di comprenderlo e di esplorarne le profondità. Entro con la scuola di psicoterapia in un mondo fatto di immagini, miti e sogni. Di Jung mi attrae subito la possibilità di inserire l’essere umano in una matrice più ampia, più collettiva oltre che il concetto di individuazione , ossia il divenire realmente e totalmente noi stessi.
La curiosità verso l’Altro mi porta a spingermi verso la scoperta di terre lontane, affrontando alcune esperienze missionarie e di volontariato in Africa e in India. Qui scopro mondi altri, modi diversi di vivere e intendere la vita. Faccio esperienze che mi aprono alla gratitudine verso quello che ho, e che mi insegnano all’approcciarmi all’Altro senza giudizio.

A questa mia polarità sociale, si contrappone una parte di anima più solitaria, sensibile, che ama ritrovare le proprie energie nel silenzio, nella meditazione, nella musica e nelle vibrazioni che solo la giusta lettura può dare. Ricarico le pile nel contatto con la natura e con la montagna. Amo i tramonti, ma sono una ricercatrice appassionata di albe. Scelgo di vivere dopo alcuni anni cittadini, sul cucuzzolo della collina circondata dal bosco.

Inizio a scoprire il potere incredibile della meditazione durante gli anni dell’università. Qualche anno più tardi sperimento l’MBSR (Mindfulness-based stress reduction), dove inizio a coltivare gentilezza, pazienza e compassione. Visti gli enormi benefici che questa pratica mi ha donato ho scelto di formarmi come facilitatore in mindfulness e proporre alcune pratiche all’interno del mio lavoro.
Negli anni di formazione affronto diverse esperienze come educatrice. Inizio nelle scuole, lavoro per alcuni anni in una grande casa di accoglienza, per poi interessarmi sempre di più al mondo della genitorialità fragile e dell’infanzia.

Scelgo di compiere il mio tirocinio di specializzazione presso la neuropsichiatria infantile. Amo i bambini e i loro mondi puramente creativi e immaginari, ma amo anche conoscere e prendermi cura del bambino che si nasconde nel cuore di noi adulti.
Credo nella possibilità e nel privilegio che la psicoterapia ha di accompagnare alla scoperta della nostra personale individualità, citando lo stesso Jung “La psicoterapia e l’analisi variano tanto quanto gli individui umani. […] L’importante è che io mi ponga dinanzi al paziente come un essere umano di fronte a un altro essere umano: l’analisi è un dialogo che richiede due interlocutori”.

Formazione e attività professionale

Perché il Centro Divenire?

Fin dal primo istante al Centro Divenire ho percepito un senso di accoglienza, un respirare casa, un ambiente che predispone all’ascolto e all’introspezione. Trovo che la possibilità di lavorare con altri professionisti di provenienze diverse, sia di grande arricchimento per la mia esperienza professionale e personale. Nonostante le diversità, scorgo nei colleghi valori comuni di intendere il lavoro e la persona.

Penso che la marcia in più del Centro Divenire sia di avere un approccio multidisciplinare al benessere della persona, un guardare a 360 gradi al grande calderone della cura.