In quiete

VENERDÌ 3 MAGGIO 2024 – ore 18.30-20.30
CENTRO DIVENIRE CURNO – Piazza Papa Giovanni XXIII, 7

Lo scopo delle  costellazioni familiari è quello di mettere in evidenza un problema e dare una spinta verso la soluzione. Ciò accade attraverso il cosiddetto “campo”che è il cuore  dell’esperienza. Durante le costellazioni si entra in una relazione profonda con persone sconosciute, per spiegare tale fenomeno amo fare riferimento alla pace. L’etimo della parola, indica l’atto di unire, di saldare. Il campo delle costellazioni familiari è qualcosa che unisce. Si tratta di un patto silenzioso tra persone che si riconoscono in un elemento comune che abita nel profondo di ogni essere vivente. Mi riferisco a una quiete che non ha più parole, che lascia andare, che lascia arrivare. Tale tranquillità ha una radice profonda, nasce dall’aver intuito ciò che c’è al fondo di ogni “problema”. La pace non è altro che il  “campo”. La situazione problematica e la sofferenza sono il riflesso della quiete che arranca per arrivare in superficie e apparire al mondo con i suoi mezzi stentati, deformi, ancora ciechi.

Riconoscere il campo delle costellazioni familiari significa aprirsi ad un’alleanza silenziosa con altri esseri umani e cercare di riconoscerli nella loro verità essenziale. C’è allora la possibilità di far nascere nuova vita comprendendo  il conflitto in una dimensione più ampia. Forse allora  può accadere di assaporare la tenerezza per il limite umano che non può che essere così com’è. Le mani che hanno tanto tenuto la corda nel tentativo di gestire, di controllare, di avere, vedono nascere fiori proprio là dove l’attrito ha creato sangue. Si tace, si ritorna alla pace in ogni istante, anche nel mezzo di una forte emozione perché la luminosa ossatura del mondo precede qualsiasi disastro emozionale e qualsiasi analisi psicologica. Lo scheletro delle cose sostiene ogni manifestazione, anche la più deforme. Se l’alleanza riesce veramente, allora può accadere che la sofferenza e la bellezza giochino ad essere due e poi uno e poi di nuovo due. Si viene più toccati, si tace, incapaci di spiegare, si comincia a percepire la pace, ma non la si nomina perché non sappiamo più se ha davvero un nome.

Esercizi pratici di preparazione del campo, domande e risposte


Chi lo conduce

Anna Polin

Pedagogista specializzata in pedagogia clinica.  Facilitatrice in costellazioni familiari e specialista in Traumatic Incident Reduction. È autrice di poesie e romanzi per la casa editrice Anima Mundi

Iscrizioni

Quota d’iscrizione

Questo workshop ti è offerto gratuitamente a scopo promozionale. Vogliamo che tu sappia che il valore per ogni singolo partecipante è di €70, se fosse a pagamento.

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Modalità d’iscrizione

Obbligatoria mandando mail a segreteria@centrodivenire.net con i nomi dei partecipanti