Livia Luisoni

Livia Luisoni

Chi sono

Dicono che ci siano due giorni benedetti nella vita, quello in cui nasci e quello in cui capisci perché. Intuizione e sensibilità mi accompagnano da sempre, ora li considero dei grandi doni, irrinunciabili, ma quando la maestra delle elementari scriveva sulla pagella “bambina ipersensibile e timidissima” sentivo solo dolore e profonda vergogna. Come sempre accade nella vita, gli aspetti che ti sono più intollerabili, che vorresti lasciare in ombra diventano guide preziose, ferite profonde che trasmutano in farfalle libere, parafrasando Alda Merini, possibilità di fioritura della nostra anima, della nostra autenticità. Nessun dolore è sbagliato, nessun dolore è inutile. La vita è più intelligente delle nostre paure e ci offre infinite possibilità. Fra le mie certamente la danza, l’attenzione al linguaggio del corpo, alle infinite sfumature emotive che costellano e arricchiscono l’umano.

Al centro del mio lavoro di psicologa clinica, danzamovimentoterapeuta ed educatrice il corpo dunque come soggetto, processo e relazione, luogo dell’esperienza, della scoperta e dello scambio profondo. Il corpo, le emozioni che lo abitano, i ricordi ed i vissuti che s’iscrivono nella carne, nelle memorie, è la guida, la via attraverso cui ristabilire un contatto con le proprie parti frammentate, interrotte da conflitti, traumi e paure, è la possibilità di ascoltarsi più in profondità, sviluppare capacità intuitive e riflessive, essere presenti a se stessi e consapevoli, riannodando i fili della trama della propria esistenza.

Formazione e attività

Il mio percorso formativo, dopo le mitiche magistrali, si snoda tra una laurea magistrale con lode in Scienze dell’educazione ormai nello scorso millennio (correva l’anno 1997), a seguire un percorso decisamente generativo, nasceranno i miei tre figli, tra l’anno 2002, anno in cui in cui m’iscrivo alla scuola di formazione in Danzamovimentoterapia (DMT) e l’anno 2007, anno in cui mi diplomo con una tesi dal titolo “Il Soffio del Sacro nei confini del corpo danzante”. Nel marzo del 2017 la laurea magistrale con lode in Psicologia Clinica presso l’Ateneo di Bergamo con una tesi dal titolo “Psicodinamica delle funzioni autolesive tra codici corporei e codici artistici; ma da queste profonde ferite usciranno farfalle libere” in cui delineo un progetto d’intervento terapeutico integrato con la disciplina della DMT per il trattamento dei comportamenti autolesivi. La possibilità di operare un passaggio dall’inconsapevolezza dell’ingiuria corporea come mezzo d’espressione di contenuti interiori dolorosi e traumatici alla possibilità di contattarli, riconoscerli ed integrarli a livello di consapevolezza e presenza corporea.

Il mio percorso di studi è sempre stato affiancato dall’attività professionale di educatrice e coordinatrice per alcune cooperative sociali della nostra provincia, negli ambiti della tossicodipendenza, dei servizi per l’infanzia, delle politiche giovanili, ed, in special modo, della disabilità.

Nel mio lavoro di danzamovimentoterapeuta mi occupo, oltre a percorsi di natura individuale, di progetti per persone diversamente abili (“La danza che Unisce”), laboratori creativi per bambine e bambini (“La danza che Accoglie”), per donne in attesa (“GraviDanza: La Danza della Pienezza), cerchi di sorellanza per donne e giovani donne (“Il cerchio di Lilith”), laboratori per ragazze adolescenti e le loro madri (“Corpi Sensibili”).

Perché il Centro Divenire?

Dentro ognuno di noi la spinta al Divenire la miglior versione possibile di noi stessi, la possibilità di realizzare la nostra unicità. Come la fioritura. “Il fiore non sogna l’ape. Sboccia e l’ape arriva”, ha scritto il poeta e filosofo Mark Nepo. Il Divenire come luogo e tempo per la mia fioritura, nel compito di cura e sostegno alla fioritura dell’umano che mi è stato assegnato.