Il Cerchio delle Amazzoni

Il Cerchio delle Amazzoni
Gruppo di supporto psicologico per donne mastectomizzate

Nella mitologia greca le amazzoni figlie di Ares, il dio della guerra, erano famose per le loro abilità equestri, il loro coraggio ed il loro orgoglio.

Il nome greco Ἀμαζών (amazòn) si compone di un’alfa privativa che rende nullo il successivo nome μαζός, che vuol dire “seno”: il risultato sarebbe quindi “senza seno”. L’etimologia è riferibile al costume tradizionale attestato dalle fonti mitografiche secondo cui le Amazzoni si mutilavano la mammella destra allo scopo di tendere meglio l’arco.

Così molte donne operate al seno a causa di un carcinoma possono identificarsi nella figura delle amazzoni, una sorta di nuove amazzoni, eroine pronte a combattere per la propria vita.

Anche un corpo mutilato può esplodere di femminilità e vitalità, il trionfo della vita che ricomincia dalle cicatrici, un passaggio, un nuovo inizio, un ritorno a sé, ai compiti esistenziali, non più procrastinabili, che la malattia ha reso urgenti. La malattia riporta a cosa è importante, alle sfide evitate per paura, alla necessità di ripartire da sé, a rimettersi al centro della propria vita e del proprio destino.

COS’È IL CERCHIO DELLE AMAZZONI?

  • Il cerchio delle amazzoni è un gruppo, un gruppo di donne che dalla vita sono state ferite, che non negano, ma accolgono il dolore e la paura per cercarne un senso, per riprendere in mano la propria vita, per viverla consapevolmente, rivalutando le priorità, dedicandosi a se stesse con rispetto e verità.   
  • È un luogo per accogliersi, per sostenersi, sentirsi sorelle. Il cerchio raccoglie, sostiene ed accompagna la rielaborazione dei vissuti traumatici legati alla malattia, indagandone i significati alla luce della propria storia individuale e familiare.
  • È un tempo per ascoltare ciò di cui abbiamo davvero bisogno, per ascoltare il nostro corpo, prendercene cura. È un tempo per rispondere ai compiti esistenziali che la malattia ha reso improcrastinabili, attingendo alle qualità di volontà, forza, coraggio ed amore per se stesse.

Il percorso condotto da Livia Luisoni, psicologa clinica e danza-movimento-terapeuta, intende offrire uno spazio di sostegno alle donne mastectomizzate o che dovranno affrontare l’intervento, attraverso un sostegno di natura psicologica. Le parole s’integreranno con il movimento, linguaggio dinamico del corpo, che svela e permette un contatto profondo e consapevole con la propria interiorità, affetti, emozioni e sentimenti.

RICREARE L’IMMAGINE DI SÈ

Affrontare la malattia oncologica, l’intervento e le terapie, non è facile, la paura e l’angoscia sono reazioni naturali, non certamente facili da gestire.

La mastectomia modifica una parte del corpo femminile che rappresenta tre grandi temi della vita: la femminilità, la maternità, la sessualità. Il mutamento della propria immagine corporea, la sensazione di perdita di controllo, può creare una condizione di smarrimento, di profonda tristezza, può generare un sentimento di crisi dell’identità, un senso di perdita irreparabile e di rabbia. Sono sentimenti condivisi più o meno da tutte le donne, normali reazioni a un evento forte e traumatico.

Poter riconoscere questi profondi cambiamenti, accoglierli ed elaborarli può favorire una reintegrazione psichica e corporea. Lavorare in particolare attraverso il linguaggio del movimento, abitare il proprio corpo, conoscerlo, può favorire una miglior percezione corporea, acquisire una maggior consapevolezza del proprio spazio personale. Il corpo ci riporta alle radici della nostra essenza, verso una conoscenza profonda che, a partire dall’ascolto profondo, dal movimento, apre porte e spazi di consapevolezza sul nostro mondo relazionale, emotivo, sulla percezione di noi stessi e dei nostri dinamismi interiori.

IL TEMPO DELLA RIFONDAZIONE

La malattia è un modo che la vita ha per scuoterci, per riportarci a noi, alle nostre priorità. Arriva come un terremoto, interrompendo bruscamente progetti e speranze. Ripulisce le nostre agende da appuntamenti, impegni di lavoro, spogliati dalla nostra quotidianità, il tempo si sospende e pare che non ci sia spazio per altro che la malattia.  Eppure in questo spazio-tempo sospeso accadono molte cose. Ci si ferma, si guarda dentro di sé, nella propria storia, si ridefiniscono le priorità, si inizia a scoprire il valore di cose che spesso si davano per scontate, si possono scoprire una forza interiore ed un amore per la vita che non credevamo. Prende avvio il percorso di una “guarigione emotiva” che solo può sostenere il percorso di cura. Dopo la “scossa di terremoto” della diagnosi, il lungo periodo della cura può essere paragonato alla “ricostruzione”, nuove fondamenta, più resilienti. 

IL POTERE DEL GRUPPO

Le donne accomunate dal medesimo vissuto rappresentano un vero e proprio “spazio di protezione”, vicine nell’emozione, sono capaci di darsi l’aiuto che è fondamentale per percorrere fino in fondo una strada complicata, ma generativa, di ricostruzione di sé e della propria immagine interiore. Si potrà chiedere aiuto, parole di sostegno, gesti e sguardi di vicinanza, senza alcun timore.

Anche un corpo mutilato può esplodere di femminilità e vitalità, il trionfo della vita che ricomincia dalle cicatrici, un passaggio, un nuovo inizio, un ritorno a sé, ai compiti esistenziali, non più procrastinabili, che la malattia ha reso urgenti. La malattia riporta a cosa è importante, alle sfide evitate per paura, alla necessità di ripartire da sé, a rimettersi al centro della propria vita e del proprio destino.

Informazioni

DESTINATARIE: il percorso è rivolto a tutte le donne che stanno affrontando o hanno affrontato una mastectomia.

Costo

SEMINARIO INTRODUTTIVO: 80 euro + contributo 2% enpap

A cura di

Livia Luisoni

Psicologa clinica e danzamovimentoterapeuta, esperta in tecniche espressive. Cooperatrice sociale negli ambiti della tossicodipendenza, dei servizi per l’infanzia, delle politiche giovanili e della disabilità.

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